Deprecated: Hook wp_smush_should_skip_parse is deprecated since version 3.16.1! Use wp_smush_should_skip_lazy_load instead. in /home/xepoxenu/www/new.stssensors.com/wp-includes/functions.php on line 6078
Tecnologia del sensore di pressione Archives - Page 2 of 3 - Switzerland (IT)
Deprecated: Hook wp_smush_should_skip_parse is deprecated since version 3.16.1! Use wp_smush_should_skip_lazy_load instead. in /home/xepoxenu/www/new.stssensors.com/wp-includes/functions.php on line 6078
Comportamento della pressione nei sensori  piezoresistivi

Comportamento della pressione nei sensori piezoresistivi

I sensori di pressione piezoresistivi sono caratterizzati da un’elevata sensibilità. Rispetto ad altri strumenti di misurazione si traggono numerosi vantaggi anche in merito alla precisione e alla miniaturizzazione. Nell’articolo spieghiamo il comportamento della pressione dei sensori dei sensori piezoresistivi.

Chi utilizza i sensori di pressione si aspetta un comportamento lineare in cui il segnale di uscita è proporzionale alla pressione applicata. Per questo, nel diagramma pressione-segnale la curva deve essere una linea retta, il cui punto d’inizio è denominato punto zero e l’incremento coincide con la sensibilità. Il vero andamento della curva pressione-segnale in realtà mostra sempre discrepanze più o meno accentuate dalla retta ideale. Questa discrepanza è l’errore di linearità del sensore di pressione. L’incremento della curva corrisponde, invece, alla sensibilità. 

Nell’immagine si può vedere come una parte praticamente lineare della curva caratteristica è utilizzata quando il sensore viene impiegato con una minore sensibilità (circa il 70% della pressione nominale del chip). Attraverso la selezione i trasmettitori possono essere costruiti con una non-linearità molto ridotta (0.05% FS), a patto che il campo di applicazione si trovi nella parte lineare del chip.

Sensibilità dei sensori di pressione piezoresistivi

La sensibilità di un sensore di pressione dipende essenzialmente da due fattori:

  • dal valore di resistenza dei resistori semiconduttori diffusi e dal loro fattore d’impatto piezoresistivo
  • dallo spessore della membrana di silicio.

Lo spessore della membrana di silicio ha l’influenza maggiore sul comportamento della pressione. Viene determinato tramite un’elaborazione meccanica, chimica o combinata. Questi processi non possono essere controllati in modo molto accurato, così che tutte le celle di misura della pressione presentino esattamente la stessa sensibilità. Per questo vengono costruite delle classi all’interno delle quali i sensori di pressione possono essere utilizzati per un determinato intervallo di pressione. All’interno di queste classi le sensibilità possono disperdersi di circa ±20%. La differenza può essere compensata dalla corrente di alimentazione o dal fattore di guadagno in elettronica (calibrazione).

Linearità dei sensori di pressione piezoresistivi 

Riguardo ai dati di linearità in percentuale occorre notare che viene solitamente indicato in %FS (Fondo Scala). Riferito ad una misurazione l’errore può dunque avere un forte peso anche quando nelle indicazioni del produttore è indicato un valore molto piccolo, ma espresso appunto in %FS.

Nelle celle di misura di pressione la linearità dipende da diversi fattori:

  • i resistori semiconduttori devono essere sufficientemente piccoli ed essere diffusi esattamente nel punto giusto della membrana di silicio
  • la membrana di silicio deve essere pulita, a spigoli vivi e esattamente nel posto giusto,
  • la linearità è diversa se si misura la sovra pressione o la sottopressione, ovvero se la membrana presenta una forma concava o convessa (spinta o carico),
  • il rapporto tra diametro e spessore della membrana di silicio deve essere compreso all’interno di un determinato intervallo. Membrane molto sottili si deformano con un allungamento sovrapposto: nei sensori per intervalli di pressione bassa questo effetto palloncino porta ad un andamento della curva di linearità dalla tipica forma a S (cosa che non può essere superata con i metodi di compensazione analogica).
  • nelle membrane di silicio molto spesse la struttura della membrana fissata all’estremità non è più realizzabile, visto che in un sensore ad esempio di 1000 bar la membrana è spessa la metà del chip.

Sovraccarico e pressione di scoppio dei sensori di pressione piezoresistivi

Il tipico andamento di una curva di linearità è in gran parte abbastanza lineare e poi fortemente in calo. Nell’interesse di un segnale di uscita possibilmente grande viene utilizzato l’intervallo più ampio possibile della curva. Fino a circa due terzi l’intervallo è così lineare che l’errore è inferiore a 0.5% FS. Dopodiché l’errore di linearità aumenta rapidamente, tanto che viene fissato un limite alla precisione. Fatta eccezione per gli intervalli di pressione molto bassa o molto alta, il campo di pressione nominale può essere superato di circa il 50%, fino a quando la cella di misura si rompe.

Al fine di aumentare la protezione da sovraccarico, bisogna rinunciare ad un segnale utile elevato: è necessario utilizzare un sensore di pressione destinato ad un intervallo di pressione maggiore. Mentre, ad esempio, con i sensori di pressione capacitivi si può prevedere un arresto meccanico per la membrana che risulti incurvata sotto pressione, garantendo una resistenza ai sovraccarichi molto elevata, questo non è possibile con le membrane di silicio delle celle di misura della pressione piezoresistive, piccolissime a confronto, con le loro minime flessioni.

Alla STS la pressione di scoppio è la pressione alla quale la membrana metallica si rompe. Il sensore non è comunque più funzionante già da prima. Ciò avviene già quando il chip si rompe. Nelle sonde ad immersione ad essere determinanti sono il corpo, il pressa cavo e il cavo, e non la pressione di scoppio del sensore (eventuali informazioni contenute nella scheda tecnica sono quindi trascurabili).

La stabilità a lungo termine dei sensori di pressione

La stabilità a lungo termine dei sensori di pressione

A lungo andare, fattori quali la temperatura e i carichi meccanici possono ripercuotersi negativamente sulla stabilità a lungo termine dei sensori di pressione. Tuttavia, gli effetti possono essere minimizzati già da parte del produttore.

Nelle schede tecniche dei sensori di pressione i produttori segnalano anche la stabilità a lungo termine. Si tratta di un valore ottenuto in condizioni di laboratorio che indica la massima variazione tra il punto zero e l’intervallo di uscita. Questo valore è espresso in percentuale e si riferisce solitamente all’errore totale. Segnala che l’errore totale di un sensore di pressione dopo un anno può peggiorare, ad esempio, dello 0,1 percento del fondoscala. 

Normalmente, i trasmettitori di pressione hanno bisogno di un po’ di tempo per stabilizzarsi. Questo significa che soprattutto durante il primo anno si verifica il maggiore “movimento” per quanto riguarda la stabilità a lungo termine. Come già accennato, stiamo parlando principalmente di spostamenti del punto zero e cambiamenti della sensibilità (segnale di uscita). Gli utenti notano per lo più gli spostamenti del punto zero, poiché risultano facili da rilevare. 

Come ottimizzare la stabilità a lungo termine? 

Per ottenere una stabilità a lungo termine il più possibile ottimale, per cui durante la vita del prodotto si verificano soltanto spostamenti minimi, è necessario che l’elemento principale sia quello giusto: il chip del sensore. Un sensore di pressione prodotto a regola d’arte è la migliore garanzia per avere uno strumento di misura che funzioni a lungo in modo ottimale. Nel caso dei sensori di pressione piezoresistivi, l’elemento principale è il chip in silicio sul quale viene diffuso il ponte di Wheatstone. Le cose vanno fatte correttamente fin dall’inizio della produzione. Una scelta scrupolosa del chip in silicio sta alla base della produzione di sensori di pressione con ottima stabilità a lungo termine.

In secondo luogo, la costruzione del sensore è decisiva. Il chip in silicio viene incollato all’interno di un alloggiamento. A causa degli effetti della temperatura e di altri influssi il punto incollato può cambiare e, di conseguenza, cambia anche il carico meccanico del chip in silicio. Naturalmente, la stabilità a lungo termine ne risente. 

La pratica ha mostrato che un nuovo sensore “lavora all’assestamento” per un certo periodo – soprattutto nel primo anno.  Più il sensore diventa vecchio e più diventa stabile. Per ridurre il più possibile al minimo gli sviluppi indesiderati e riuscire a valutare meglio lo stato generale, il sensore viene invecchiato e sottoposto ad alcuni test prima di lasciare la produzione. 

Il procedimento varia da produttore a produttore. Per stabilizzare i nuovi sensori di pressione, alla STS questi vengono trattati termicamente per più di una settimana. Il “movimento” insito nel sensore soprattutto nel corso del primo anno viene, dunque, già in gran parte anticipato. Il trattamento termico equivale, infatti, a un invecchiamento artificiale.

Immagine 1: trattamento termico delle celle di misura della pressione piezoresistive 

Dopo questa stabilizzazione, il sensore viene sottoposto a ulteriori test al fine di essere caratterizzato in modo ottimale. Si testa il comportamento del sensore a diverse temperature e si esegue anche un trattamento sotto pressione. I sensori devono mostrare come si comportano mentre sono esposti per un lungo periodo di tempo alla sovrapressione prevista. Le misurazioni rilevate servono per la caratterizzazione di ogni singolo sensore. Tutto questo è necessario per poter esprimere dichiarazioni affidabili riguardo al comportamento dello strumento di misura a diverse temperature ambientali (compensazione della temperatura). 

La stabilità a lungo termine, insomma, dipende innanzitutto dalla qualità della produzione. Naturalmente, eseguire calibrazioni e messe a punto ad intervalli regolari può aiutare a correggere eventuali variazioni. Nella maggior parte delle applicazioni, però, non è necessario: i sensori prodotti correttamente funzionano in modo affidabile per un periodo di tempo molto esteso. 

Quanto è importante la stabilità a lungo termine? 

Quanto sia importante la stabilità a lungo termine dipende dall’applicazione. Tuttavia, è sicuramente di maggiore importanza nel campo della bassa pressione. Da una parte, questo è dovuto al fatto che gli influssi esterni influenzano maggiormente il segnale. Piccoli cambiamenti del carico meccanico del chip hanno in questi casi un influsso maggiore sulla precisione dei risultati rilevati. Dall’altra parte, i sensori di pressione prodotti per applicazioni in bassa pressione si basano su un chip di silicio, la cui membrana ha spesso uno spessore inferiore a 10 µm. Per questo motivo, quando si incolla il chip nell’alloggiamento è richiesta un’attenzione maggiore.

Immagine 2: dettaglio del chip in silicio incollato e fissato 

Pur con tutta l’attenzione, una stabilità a lungo termine e, quindi, anche l’accuratezza non sono possibili per sempre. Fattori come l’isteresi di pressione e l’isteresi di temperatura non possono essere completamente esclusi. Questi rientrano nelle cosiddette caratteristiche di un sensore. Gli utilizzatori possono regolarsi di conseguenza. Per applicazioni ad alta precisione, ad esempio, l’isteresi di pressione e l’isteresi di temperatura non devono superare lo 0,02 % del fondo scala. 

Parlando della stabilità a lungo termine bisogna ovviamente dire anche che la fisica mostra i suoi limiti. Nelle applicazioni particolarmente difficili non è possibile ottenere una stabilità elevata. È il caso soprattutto delle applicazioni con temperature alte e fortemente oscillanti. Anche le temperature costanti, ma superiori a 150 °C prima o poi rovinano il sensore: lo strato metallico che fa da contatto per i resistori del ponte di Wheatstone si diffonde nel silicio e scompare letteralmente. 

Gli utilizzatori che eseguono misurazioni della pressione in tali condizioni estreme o che hanno esigenze di massima precisione dovrebbero, dunque, prima discutere a fondo con i produttori delle possibili opzioni disponibili. 

Installazione dei sensori di pressione: il fluido è decisivo per la posizione

Installazione dei sensori di pressione: il fluido è decisivo per la posizione

La situazione ideale è quando i trasmettitori di pressione vengono installati direttamente nel processo da monitorare. Se ciò non è possibile, il fluido/gas di processo da monitorare decide sul posizionamento del sensore.

Esistono diversi motivi per cui i trasmettitori di pressione non possono essere montati direttamente nel processo:

  • nell’applicazione c’è troppo poco spazio per il montaggio
  • il sensore di pressione è installato successivamente
  • non è auspicabile il contatto diretto tra il fluido/gas di processo e il sensore di misura (ad esempio a causa delle temperature elevate).

Quando non è possibile installare il trasmettitore di pressione direttamente nel processo, il collegamento tra il processo e lo strumento di misura avviene tramite una linea di bypass (detta anche linea di raccordo o di diramazione). A seconda del tipo di applicazione questa linea di collegamento viene riempita con un gas o un liquido. Solitamente sulla linea di bypass c’è una valvola di chiusura vicino al processo e una vicino al trasmettitore di pressione. In questo modo è possibile smontare o modificare lo strumento di misura (o parti di esso) senza dover interrompere il processo.

Ciò risulta particolarmente utile quando il trasmettitore di pressione viene sottoposto a lavori di manutenzione come le ricalibrazioni. Grazie alla ventola di chiusura dello strumento di misura, infatti, il fluido di misura resta nella linea di bypass.

Durante la posa delle linee di bypass occorre osservare alcuni punti importanti. La linea di bypass deve essere la più corta possibile, deve avere curve arrotondate, deve essere priva di contaminazioni e le discese o le salite devono essere il più possibile ripide (non inferiori all’8%). Ci sono poi requisiti specifici per il fluido. Nel caso di fluidi è necessario garantire una ventilazione completa. Nel caso di misure di pressione relativa e assoluta si utilizza una linea di bypass, mentre nel caso di misure di pressione differenziale se ne utilizzano due. In quest’ultimo caso a seconda del processo occorre osservare ulteriori istruzioni per l’installazione.

Posizionamento del trasmettitore di pressione per il processo 

In base al tipo di processo è importante discriminare se il trasmettitore di pressione è montato sopra o sotto il processo. Di seguito analizzeremo le più importanti differenze tra le tubature che trasportano fluidi, gas e vapore.

Fluidi 

Per le misurazioni di fluidi/gas nelle tubature il trasmettitore di pressione deve essere installato sotto il processo, così da consentire a eventuali bolle di gas di ritornare indietro nel processo. Occorre, inoltre, fare attenzione che a temperature elevate il mezzo di processo sia sufficientemente raffreddato. Qui la linea di bypass funziona anche da percorso di raffreddamento.

Gas 

Per le misure di gas nelle tubature il trasmettitore di pressione deve essere, se possibile, montato sopra il processo. In questo modo l’eventuale condensato che si forma può scorrere e tornare indietro nel processo senza compromettere le misure. 

Vapore

Le misure di vapore sono un po’ più complicate per via delle temperature elevate e della formazione di condensato. Questi due aspetti sono strettamente collegati: se il vapore si raffredda nel percorso verso il trasmettitore di pressione si forma il condensato. Se il condensato si raccoglie all’interno dello strumento di misura può influenzare il risultato della misura. 

Quando si misura il vapore, dunque, bisogna fare attenzione che la temperatura del mezzo sia adeguatamente raffreddata e che il condensato che si forma non arrivi nel trasmettitore di pressione. Per questo bisogna stabilire in anticipo fino a quale altezza si può raccogliere il condensato, tenendone poi conto nella progettazione del campo di misura. A tale scopo nel caso di misurazioni della pressione assoluta e relativa, la linea di bypass ha una curva a S: dal tubo che trasporta il vapore va rapidamente verso l’altro prima di scendere nuovamente. Il condensato si raccoglie in questa prima curva e può poi ritornare indietro nel processo. 

In caso di misurazioni della pressione differenziale il tutto è ancora un po’ più complesso. Nelle due linee di bypass devono esserci le stesse condizioni. Questo significa che la colonna di condensato è uguale sia sul lato di alta pressione che su quello di bassa pressione. A tale scopo, quando si misura il vapore con trasmettitori di pressione differenziale, si utilizzano serbatoi di condensato che si trovano davanti alla valvola di chiusura della linea di bypass. Il condensato eccedente viene ricondotto nel processo tramite questi serbatoi. Sul lato del trasmettitore di pressione occorre inoltre lavorare con una valvola di chiusura a 5 vie, in modo che il sensore non venga compromesso dal mezzo caldo durante la fase di svuotamento della linea di bypass.

Misurazione della pressione: quali sono gli errori comuni e come risolverli

Misurazione della pressione: quali sono gli errori comuni e come risolverli

Segnali di uscita incerti, offset del punto zero o il guasto completo dello strumento di misura: queste situazioni possono mettere a dura prova i nervi degli utenti. Ma c’è una buona notizia: spesso identificando correttamente la causa è possibile risolvere questi errori facilmente.

Di seguito ti mostriamo una serie di errori tipici che gli utenti possono incontrare nella pratica, ma che, con qualche conoscenza di base, possono essere per lo più evitati. Tra l’altro, su molti temi abbiamo già pubblicato articoli dettagliati. Puoi trovare il link nei punti corrispondenti.

ErroreCausaRisoluzione del problema
Nessun segnale di uscita

Interruzione della linea

 

Controllare che il cavo non presenti danni e assicurarsi che sia posizionato correttamente.
Errore di cablaggioControllare l’assegnazione dei cavi e, se necessario, consultare le istruzioni di montaggio e di funzionamento.
Polarità sbagliata
Il display segna una pressione troppo bassaA causa di un foro del canale intasato la pressione di ingresso è troppo bassa
  • Controllare se la porta del canale presenta contaminazioni e pulirla.
  • Se il fluido è sporco, è necessario installare un filtro sul collegamento di processo.
  • Se necessario, utilizzare un trasmettitore di pressione con membrana affacciata.
Il trasmettitore di pressione ha una perdita nel collegamento di processo.Controllare la guarnizione poiché o è troppo larga o è difettosa (se si utilizza una nuova guarnizione verificare eventualmente la compatibilità con le sostanze)
Il segnale è costante, ma non supera un certo valore anche quando la pressione aumentaIl foro del canale è intasato
  • Pulire il foro del canale
  • Se necessario, spostare in avanti il filtro
  • Scegliere un trasmettitore di pressione con membrana affacciata
La temperatura del mezzo è troppo bassa (inferiore a – 40 °C)Sulla cella di misura dei trasmettitori di pressione piezoresistivi è presente un fluido di trasferimento. A temperature inferiori a -40 °C questo fluido può solidificarsi. Se ciò si verifica, scegliere un trasmettitore di pressione ottimizzato per le basse temperature, ad esempio con il fluido di riempimento AS100 (per temperature fino a -55 °C).
Il segnale di uscita indica un valore elevato e resta invariatoIl campo di misura consentito è stato superato: quando il trasmettitore di pressione opera nel campo di sovraccarico, pur non rompendosi ancora, non indica risultati di misurazioni accurati.   Il segnale di uscita ha raggiunto il punto di saturazione e non può più superarlo.È necessario scegliere un trasmettitore di pressione adatto al campo di misura.
Il segnale di uscita è troppo basso e non va oltre questo valore nonostante la pressione aumentiLa pressione di entrata è troppo bassaIl foro del canale è intasato (vedi sopra).
Carico troppo elevato per i segnali mA (i dispositivi elettronici collegati al trasmettitore di pressione assorbono troppa corrente)Per i segnali mA ridurre il carico secondo la scheda tecnica/le istruzioni di funzionamento.
Carico troppo basso per i segnali VAumentare il carico secondo la scheda tecnica/le istruzioni di funzionamento.
Tensione di esercizio troppo bassaAumentare la tensione di esercizio secondo le istruzioni di funzionamento.
Campo di misura del trasmettitore di pressione troppo ampioScegliere un campo di misura in base allo strumento di misura. Come regola generale, il campo di misura deve essere circa il 75% del dispositivo di misura.
Offset del punto zero (es. il segnale del punto zero è troppo elevato)La membrana si è deformata a causa di una sovrappressione  ammissibilmente elevata
  • Il trasmettitore di pressione è guasto

Scegliere un campo di misura adatto e, se necessario, utilizzare un riduttore

A causa di picchi di pressione la membrana si è deformata o perforata
Coppia di serraggio troppo elevata durante l’installazione (la cella di misura è schiacciata)Questo problema si verifica per lo più in caso di dispositivi con campo di misura della pressione basso. Durante l’installazione sul processo fare attenzione al momento torcente massimo. (Consultare le istruzioni di montaggio).
Il segnale di uscita cambia notevolmente sotto l’influenza della temperaturaC’è un blocco della compensazione della pressione relativa (principalmente dispositivi con campi di misura bassi fino a 25 bar)Controllare la compensazione della pressione relativa per verificare la presenza di contaminazioni. Inoltre, assicurarsi che l’installazione sia stata eseguita correttamente.
Segnale di uscita altamente oscillante (sfarfallio)Contatto difettosoLa causa può essere un cavo rotto o una spina allentata.
Forti vibrazioni o impulsi di shock nel processoIl sensore vibra di conseguenza. Già prima di scegliere il trasmettitore di pressione bisognerebbe verificare nella scheda tecnica il carico di shock consentito. I dispositivi resistenti agli urti si caratterizzano per un’elettronica incapsulata e non hanno bisogno di potenziometri regolabili (come l’ATM.1ST). Successivamente, è possibile risolvere il problema disaccoppiando il dispositivo di misura mediante un tubo di pressione flessibile.
Il segnale di uscita presenta impulsi di interferenzaCi sono forti interferenze EMCAssicurarsi che i cavi siano schermati. I fenomeni EMC possono essere in gran parte eliminati grazie ad una installazione attenta.
Potenziali diversi tra lo strumento di misura e il processoControllare il collegamento a terra del trasmettitore di pressione.
Il segnale di uscita è assente dopo un certo periodo di tempo in funzioneI componenti elettronici smettono di funzionare a causa di una temperatura di funzionamento troppo altaIl mezzo di processo può essere sufficientemente raffreddato tramite un disaccoppiatore di temperatura, come ad esempio delle alette di raffreddamento a monte o un percorso di raffreddamento. In caso di applicazioni con il vapore la soluzione migliore è un sifone.

Alcuni degli errori qui elencati sono dovuti a trasmettitori di pressione scelti in modo sbagliato. Se si desidera evitare gli errori, occorre prima conoscere il più accuratamente possibile i requisiti dello strumento di misura per quanto riguarda il campo di misura della pressione e l’installazione (qui puoi trovare una breve guida per scegliere il giusto trasmettitore). Una precedente consultazione dettagliata da parte del produttore, dunque, può salvare i tuoi nervi.

La posizione può influenzare l’accuratezza dei trasmettitori di pressione

La posizione può influenzare l’accuratezza dei trasmettitori di pressione

La precisione di una misurazione della pressione può essere sicuramente influenzata dalla posizionamento del trasmettitore. Bisogna prestare attenzione soprattutto nel campo della bassa pressione.

Quando si parla di dipendenza dalla posizione si possono verificare delle imprecisioni se nell’applicazione la posizione del trasmettitore di pressione è diversa dalla posizione durante la calibrazione da parte del produttore. Di norma alla STS i trasmettitori di pressione vengono calibrati in posizione verticale rivolti verso il basso (vedi l’immagine di copertina in alto). Se gli utenti montano uno di questi sensori di pressione calibrati in questo modo nella posizione opposta, ossia in verticale rivolto verso l’alto, durante la misura della pressione possono verificarsi delle imprecisioni. 

Il motivo è semplice: in quest’ultima posizione il peso del trasmettitore di pressione influenza la sua precisione. Le membrane, il corpo di riempimento e il fluido di trasmissione agiscono sul chip del sensore per la forza di gravità. Questo comportamento è comune a tutti gli strumenti di misura della pressione piezoresistivi, ma è significativo solo nel campo della bassa pressione. 

Installazione dei trasmettitori di pressione: attenzione nel campo della bassa pressione 

Inferiore è la pressione da misurare, maggiore è l’errore di misura. In un sensore da 100 mbar l’errore di misurazione è dell’1 percento. Maggiore è il campo di misura, minore è l’effetto. Già a partire da una pressione di 1 bar l’errore è trascurabile. 

L’imprecisione della misurazione è facilmente riconoscibile da parte degli utenti, soprattutto quando si utilizza un sensore di pressione relativa. Se gli utenti lavorano nel campo della bassa pressione e non è possibile installare lo strumento di misura nella posizione in cui è stato calibrato in fabbrica, allora deve essere ricalibrato nella posizione corretta. In alternativa, gli utenti possono anche compensare matematicamente l’errore di misurazione nell’unità di controllo. 

Ovviamente, questo sforzo aggiuntivo per gli utenti può essere facilmente evitato grazie ad una consulenza competente per l’applicazione. I trasmettitori di pressione della STS,  di standard vengono calibrati perpendicolari verso il basso, ma è altresì possibile eseguire la calibrazione in un’altra posizione. Da qui il nostro consiglio: comunicarci in anticipo la posizione di installazione del proprio trasmettitore di pressione per poi ricevere uno strumento di misura perfettamente adatto alla propria applicazione. 

Rilevare la pressione nelle applicazioni Test & Measurement richiede una forte tecnologia di base

Rilevare la pressione nelle applicazioni Test & Measurement richiede una forte tecnologia di base

Che si tratti di banchi di prova per motori e trasmissioni, monitoraggio di sistemi idraulici, controlli di tenuta o calibrazioni di strumenti medici, gli utenti devono poter fare affidamento sulla precisione della tecnica di misurazione della pressione.

Una tecnica di misurazione della pressione affidabile, ha bisogno di una forte tecnologia di base. Sebbene esistano diversi tipi di trasmettitori di pressione, per le applicazioni Test & Measurement la prima scelta spesso ricade sugli strumenti di misura con tecnologia a semiconduttori piezoresistivi. La ragione è semplice: a differenza dei sensori a film spesso (materiale di base in ceramica) o dei sensori a film sottile (materiale di base in metallo), i sensori di pressione piezoresistivi che si basano sugli estensimetri a semiconduttore sono caratterizzati da una sensibilità che non ha concorrenti, grazie alla quale è possibile misurare pressioni nel campo dei millibar. Con un’eccellente accuratezza fino allo 0,05 percento dell’intervallo, i sensori di pressione piezoresistivi dispongono esattamente di ogni caratteristica importante per le attività di calibrazione in campo medico o per i compiti difficili nello sviluppo dei motori. 

Stabilità a lungo termine anche in caso di sovraccarico 

Soprattutto quando si testano le nuove tecnologie, gli utenti non possono sapere in anticipo a quali pressioni saranno sottoposti i sensori. Durante la misura della pressione nelle pompe per liquidi o nei sistemi idraulici possono verificarsi dei picchi di pressione che superano di gran lunga il campo di misura desiderato. Se, in questo caso, gli utenti hanno comprato sensori di pressione che non sono opportunamente dimensionati, tali strumenti di misura possono mandare in fumo i cicli di sviluppo pianificati, con tutto ciò che ne consegue. 

Oltre all’alta precisione, l’ottimizzazione della durata di vita degli strumenti di misura è un ulteriore fattore che richiede una forte tecnologia di base nelle applicazioni Test & Measurement. Questo richiede da parte del produttore un esame approfondito dei materiali di base e una qualifica scrupolosa dei prodotti. La sensibilità alla temperatura, ad esempio, è un punto debole dei trasmettitori di pressione piezoresistivi, che, tuttavia, può essere compensata con diversi accorgimenti in modo tale da non risultare più rilevante nella pratica (qui puoi trovare maggiori informazioni).

Errore totale – massima precisione per l’intero intervallo di temperatura

Altri due importanti provvedimenti dal lato del produttore – implementati come standard alla STS – contribuiscono a ottimizzare la durata di vita dei trasmettitori di pressione. Per i trasmettitori di pressione piezoresistivi, ad esempio, c’è ancora molta instabilità soprattutto nel primo anno. Con un trattamento termico è possibile stabilizzarli. Gli errori che sono comuni nel primo “anno di vita” di un sensore vengono così eliminati. Inoltre, per i trasmettitori di pressione della STS è diventato standard sopportare almeno tre volte il proprio campo di misura come pressione di sovraccarico senza subire danni. Qui è possibile trovare maggiori informazioni sull’ottimizzazione di vita dei trasmettitori di pressione. 

Test & Measurement: la precisione è individuale 

Quando è preciso un trasmettitore di pressione? Chiaramente quando soddisfa i requisiti dell’applicazione in questione nel modo più esatto possibile. Questo significa che più uno strumento di misura riesce a essere adattato a un’applicazione in modo individuale, più è in grado di fornire misure accurate. 

Rispondere ai requisiti specifici dell’applicazione è importante soprattutto nelle applicazioni Test & Measurement. Naturalmente anche qui conta l’accuratezza. Con un errore dello 0,05% dell’intervallo, infatti, un sensore di pressione ottimizzato per un campo di misura che va da 1 a 5 bar è più accurato di un dispositivo con un campo di misura che va da 1 a 50 bar. Spesso però anche l’integrazione dello strumento di misura svolge un grande ruolo. Nello sviluppo di nuovi motori, per esempio, sui banchi di prova vengono oggi installati così tanti sensori che le possibilità di collegamento sono tanto importanti quanto le dimensioni dello strumento stesso. 

Nello sviluppare i propri strumenti di misura la STS lavora fondamentalmente sempre secondo il principio di costruzione modulare. In questo modo tutti i prodotti possono essere forniti con qualsiasi collegamento di processo desiderato. È disponibile anche un’ampia scelta di materiali per evitare incompatibilità con le sostanze. Di volta in volta i campi di misura della pressione vengono ottimizzati in modo individuale in base ai requisiti. Tutte queste individualizzazioni dei dispositivi sono realizzate in breve tempo. Si tratta di un criterio importante nei compiti di Test & Measurement, poiché soprattutto quando si testa una nuova tecnologia possono esserci delle misure non previste. Per evitare lunghi periodi di inattività e inutili perdite di denaro, mettere a disposizione una soluzione che rispecchi le specifiche è un aspetto importante.

Iscriviti alla nostraNewsletter

Iscriviti alla nostra mailing List per ricevere le ultime notizie e gli aggiornamenti dal nostro team.

Ti sei iscritto con successo!