Monitoraggio del livello idrostatico nei serbatoi su base piezoresistiva

Monitoraggio del livello idrostatico nei serbatoi su base piezoresistiva

La misurazione della pressione idrostatica è uno dei metodi più affidabili e semplici per il monitoraggio del livello di riempimento nei serbatoi contenenti liquidi. Di seguito spieghiamo come funziona il monitoraggio del livello idrostatico e di cosa devono tener conto gli utenti.

Durante il monitoraggio del livello di riempimento idrostatico viene misurata l’altezza di riempimento di un liquido in un contenitore. In questo caso viene misurata la forza peso che agisce sul trasmettitore di pressione installato sul fondo del contenitore. In questo contesto la forza peso viene denominata colonna di liquido: cresce in modo proporzionale all’altezza di riempimento e funge da pressione idrostatica sullo strumento di misura. Durante il monitoraggio del livello di riempimento idrostatico bisogna sempre considerare la forza di gravità specifica del liquido. L’altezza di riempimento si calcola, dunque, con la seguente formula: 

h = p/sg 

In questa formula h sta per altezza di riempimento, p per pressione idrostatica sul fondo del serbatoio e sg per la specifica gravità del liquido. 

Nel monitoraggio del livello di riempimento idrostatico la quantità del liquido non ha alcuna importanza, poiché conta soltanto l’altezza di riempimento. Questo significa che la pressione idrostatica è la stessa in un serbatoio contenente 200 litri di liquido che si restringe verso il fondo e in un serbatoio dritto contenente 150 litri di liquido, a patto che il liquido e l’altezza di riempimento siano identici (ad es. tre metri). 

L’applicazione più facile della misurazione della pressione idrostatica è quando si ha come liquido l’acqua, dal momento che la sua gravità specifica può essere trascurata. Quando si tratta di un liquido diverso dall’acqua il trasmettitore di pressione deve essere riparametrato di conseguenza per poter compensare la gravità specifica del liquido. Una volta fatto questo, il livello di riempimento può essere rilevato,come nel caso dell’acqua, sul fondo del serbatoio attraverso la pressione idrostatica. Più complicato è quando si utilizzano diversi liquidi in un unico serbatoio, in quanto bisogna misurare non solo la pressione idrostatica sul fondo del serbatoio, ma contemporaneamente anche la gravità specifica di ciascun liquido. In questo articolo tralasciamo quest’ultimo caso e prendiamo in considerazione la misurazione della pressione idrostatica sia nei serbatoi chiusi che in quelli aperti. 

La misurazione del livello idrostatico nei serbatoi aperti e chiusi 

Nei serbatoi aperti non importa se il serbatoio si trova al di sopra del terreno o se è sotterrato, purché disponga di una apertura che permette una pressione atmosferica equilibrata all’interno e all’esterno del serbatoio. La misura della pressione idrostatica può avvenire sul fondo del serbatoio senza ulteriori aggiustamenti. Nel caso in cui non fosse possibile eseguire la misura sul fondo del serbatoio, il livello di riempimento può essere rilevato anche mediante una sonda ad immersione che, dall’alto, viene inserita nel serbatoio attraverso un cavo. 

Nei serbatoi chiusi solitamente si verificano delle pressioni di gas maggiori rispetto all’atmosfera circostante. Lo strato di gas che si trova sopra il liquido fa aumentare la pressione sul liquido stesso. Così facendo, il liquido defluisce più velocemente e si verificano meno perdite dovute all’evaporazione. I serbatoi sigillati dall’aria ambientale sono, dunque, spesso utilizzati nell’industria petrolifera e chimica. Tuttavia, lo strato di gas che preme sul liquido agisce indirettamente anche sul trasmettitore di pressione sul fondo del serbatoio e deve pertanto essere preso in considerazione per poter determinare il livello di riempimento corretto (attraverso l’aumento della pressione verrebbe altrimenti visualizzato un livello di riempimento più elevato di quello presente). Nei serbatoi chiusi, quindi, bisogna misurare due pressioni: la pressione del gas e la pressione sul fondo del serbatoio. La pressione idrostatica del liquido deriva dalla differenza della pressione del liquido misurata e dalla pressione misurata sul fondo. Questa differenza può essere poi convertita in un’indicazione del livello di riempimento del serbatoio. Per questo tipo di applicazione si utilizza normalmente un sensore di pressione differenziale. 

Osservazioni finali 

Per il monitoraggio del livello di riempimento idrostatico dei serbatoi bisogna sempre considerare due fattori: il tipo di liquido e il tipo di serbatoio. L’applicazione più semplice sarebbe il monitoraggio dei livelli dell’acqua in serbatoi aperti, in quanto con questo tipo di scenario non è necessario dover effettuare alcun tipo di aggiustamento. Quando, però, si tratta di un altro liquido, è necessario tener conto della gravità specifica del liquido. Inoltre, bisogna scegliere uno strumento di misurazione conforme alle caratteristiche del fluido. Mentre l’acciaio inossidabile può andar bene come materiale di rivestimento per la maggior parte dei fluidi, sostanze altamente corrosive possono richiedere altri materiali.

Misura della pressione idrostatica con le sonde di livello piezoresistive

Misura della pressione idrostatica con le sonde di livello piezoresistive

Donatore di vita, elemento di distruzione o semplicemente bevuta rinfrescante in estate, l’elemento acqua determina la vita quotidiana sulla Terra in molti modi. A causa della sua importanza è essenziale un monitoraggio sicuro di questo elemento.

Quello che non può essere misurato, non può neanche essere gestito in modo efficiente. Dalla fornitura di acqua dolce, passando per il trattamento e lo stoccaggio dell’acqua potabile, la misurazione del consumo d’acqua, il trattamento delle acque reflue fino all’idrometria, senza dei parametri di ingresso corretti non è possibile eleborarla e pianificarla in modo efficiente. Per comprendere la complessa infrastruttura idrometrica odierna sono disponibili una serie di strumenti e processi. Un classico della misura del livello dell’acqua è sicuramente l’idrometro per cui bisogna applicare un’accuratezza del +/- 1 cm e che, naturalmente, funziona ancora completamento in modo “analogico”: deve, dunque, essere ispezionato visivamente e senza la possibilità di trasmettere elettronicamente i dati. Una trasmissione da remoto dei dati misurati è resa oggi disponibile da strumenti molto più avanzati e precisi: le sonde di pressione piezoresistive per la misurazione del livello nelle acque sotterranee e di superficie. 

Misura del livello con i sensori di pressione 

I sensori di pressione per la misura del livello vengono installati sul fondo dell’acqua da monitorare. Generalmente, al contrario degli idrometri, non è possibile ispezionarli senza bagnarsi, ma questo non è affatto necessario. Le sonde di livello piezoresistive, infatti, sono state sviluppate per soddisfare le esigenze di oggi in termini di automatizzazione e controllo dei processi. Tra queste rientra ovviamente il poter misurare i livelli delle acque senza l’intervento dell’uomo, cosa che permette in primo luogo un monitoraggio continuo in luoghi difficili da raggiungere. 

Le sonde di livello idrostatico rilevano la pressione idrostatica sul fondo dell’acqua. La pressione idrostatica è proporzionale all’altezza della colonna del liquido e, inoltre, è dipendente dalla densità del liquido e dalla forza di gravità. Secondo il principio di Pascal si ha così la seguente formula di calcolo: 

p(h) = ρ * g * h + p0 

p(h) = pressione idrostatica

ρ = densità del liquido

g = accelerazione terreste

h = altezza della colonna del liquido

 

Considerazioni importanti per un monitoraggio del livello di riempimento senza difficoltà 

Poiché le sonde di livello piezoresistive sono posizionate sul fondo dell’acqua, sono protette dalle influenze in superficie. Né la schiuma, né i detriti possono influenzare le misurazioni. Naturalmente le sonde devono essere adatte alle condizioni previste sott’acqua. In acqua salata, ad esempio, è preferibile una sonda di livello con corpo in titanio. Se si prevede l’effetto galvanico la scelta migliore è uno strumento di misura in PVDF. Nella maggior parte delle acque dolci è più che sufficiente un acciaio inossidabile di alta qualità. Inoltre, è indispensabile una messa a terra delle sonde di livello sufficiente per prevenire, ad esempio, i danni derivati dai fulmini (per saperne di più leggi qui). 

Le sonde di livello moderne: tutti i dati in un unico dispositivo 

Le sonde di livello piezoresistive possono essere impiegate per il monitoraggio del livello di riempimento in acque aperte come i laghi, nelle falde freatiche, così come nei serbatoi chiusi. Quando si tratta di acque aperte, si lavora con sonde di pressione relativa. Con questi dispositivi la compensazione della pressione atmosferica avviene tramite un capillare all’interno del cavo della sonda di pressione. Nei serbatoi si utilizza solitamente un sensore di pressione differenziale, poiché bisogna considerare lo strato di gas che preme sul liquido. 

Dal momento che le sonde di livello piezoresistive svolgono il proprio compito fondamentalmente in modo autonomo e possono essere ottimizzate anche per pressioni molto elevate, è possibile effettuare misurazioni in profondità molto basse. Teoricamente non ci sono quasi limiti di profondità, se non che il cavo della sonda di pressione deve essere sufficientemente lungo.

Immagine 1: esempi di sonde di livello per la misurazione della pressione idrostatica

A parte il fatto che non ci sono quasi limiti per quanto riguarda la profondità, questi strumenti di misura moderni sono anche estremamente versatili. In fin dei conti non è solo il livello delle acque ad essere di interesse per l’uomo. Quando si parla di monitoraggio delle acque freatiche è di grande importanza anche la qualità dell’acqua. La purezza di un serbatoio di acque sotterranee può ad esempio essere calcolato anche tramite la sua conducibilità: minore è la conducibilità, più pura è l’acqua (per saperne di più leggi qui). Oltre ai sensori di conducibilità, oggi le sonde di livello sono disponibili anche con la misurazione della temperatura integrata. In questo modo le sonde di livello piezoresistive permettono una vasta gamma di compiti di monitoraggio e nella maggioranza dei casi sono senza dubbio da preferire agli idrometri.

Proteggere le sonde di livello dalla sovratensione con la messa a terra

Proteggere le sonde di livello dalla sovratensione con la messa a terra

Nel monitoraggio dei livelli di riempimento è necessaria una messa a terra della sonda di livello sufficiente per evitare che si verifichino gravi danni. Se la messa a terra è insufficiente o non è presente, questo può portare tre gravi effetti.

  1. A causa di una compensazione potenziale insufficiente nei mezzi conduttivi come l’acqua, si verifica la corrosione. Si tratta di un processo graduale che può essere osservato nelle applicazioni a lungo termine. Le differenze di tensione tra il sensore e il liquido circostante portano alla corrosione elettrolitica. A poco a poco il corpo in metallo si perfora e il liquido penetra all’interno, causando danni all’elettronica. Questo processo può essere osservato sia nelle acque aperte che nel monitoraggio del livello di riempimento nei serbatoi in cui la differenza di potenziale tra la sonda di livello, la sostanza e la parete del serbatoio può causare una corrosione elettrochimica.
  1. I sensori di livello di riempimento sono collegati al sistema di controllo attraverso dei cavi o sono collegati a sistemi telemetrici. Mediante questi collegamenti le tensioni atmosferiche possono essere trasmesse al sensore, causando una sollecitazione eccessiva dell’elettronica.
  1. Se un fulmine cade nelle vicinanze della sonda di livello, nel giro di poco tempo si verifica una differenza di tensione molto elevata. In questo caso, l’aumento di tensione nell’acqua, cerca attraverso la sonda il percorso più breve verso terra.

 

Messa a terra e protezione contro i fulmini delle sonde di livello 

Per proteggere le sonde di livello da questi effetti è possibile dotarsi di un parafulmine. A tal scopo, nella sonda di livello viene integrato una protezione di sovratensione transitoria che risponde alle differenze di temperatura in rapida crescita. Se si verifica un improvviso aumento di tensione, il parafulmine provoca un corto circuito nel collegamento elettrico per fornire alla sovratensione la strada verso terra. La protezione contro la sovratensione normalmente funziona in uno stato non conduttivo, ma conduce i transienti di tensione, cosicché questi possano fluire verso il suolo senza causare danni. Tuttavia, va ricordato che nel caso di un fulmine diretto sulla sonda ad immersione neanche una protezione contro la sovratensione riesce a proteggere il dispositivo. 

Inoltre, per la messa a terra serve un collegamento a terra che dovrebbe presentare una resistenza inferiore a 100 Ohm. Durante il monitoraggio del livello di riempimento nei serbatoi di metallo o anche di plastica contenenti liquidi, occorre fare attenzione che tutti i componenti metallici isolati siano collegati insieme alla terra. Nelle acque aperte, di solito, è richiesto uno sforzo maggiore per realizzare una bassa resistenza alla terra. Pertanto, in queste applicazioni si utilizza spesso una rete di terra nel terreno. 

In generale è consigliabile che gli utenti discutano insieme ai produttori di un concetto di messa a terra per la propria applicazione.

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